Siena, Piccini (Per Siena): “Prendi un po’ dalla Ferretti, qualche tratto dal Pacciani e rattoppi con la Fabio”

“Allora, basta prendere il rifiuto della Ferretti, copiare alcune caratteristiche, non tutte, del Pacciani e si trova la Fabio, la nuova proposta che Fratelli d’Italia porterà al tavolo degli alleati.” Così l’inizio di un intervento di Pierluigi Piccini, capogruppo di Per Siena, lista che appoggia la candidatura a sindaco di Siena di Fabio Pacciani nel Polo Civico.

“Con la Ferretti le analogie sono decisamente più marcate – prosegue Piccini -. Ambedue vengono da un loro rifiuto precedente, ambedue alla fine di un percorso fatto dai due partiti costellato di rifiuti, insomma due rattoppi. Le differenze della Fabio rispetto alla candidata del Pd sono più marcate, il diniego iniziale ha frantumato il centrodestra, è vero che ciò si è determinato per la cattiva gestione del Montomoli, ma se avesse accettato da subito non ci sarebbe stata la confusione in cui è stato gettato l’elettorato.

L’altra differenza non di poco conto è che la scelta della candidata del centrodestra è stata fatta da Roma nella capitale avrebbero altresì imposto che i tre partiti vadano insieme nonostante ciò che è successo a Massa. Poi corso accelerato per le due candidate in modo da dare una parvenza di conoscenza delle tematiche cittadine.

La Ferretti in questo è abile riesce a sopperire alle lacune con il metodo, antico modo di fare dei politici, la Fabio staremo a vedere cosa riuscirà a fare in questo brevissimo lasso di tempo che la separa dalle elezioni.

Nota finale: a detta degli “esperti” l’esperienza delle liste civiche del Polo doveva entrare in crisi rapidamente, che non tutti i movimenti sarebbero riusciti a fare le liste e che la scelta del candidato così lontano dalle elezioni lo avrebbe sfiancato prima del traguardo. Ebbene è semplice replicare che non solo le liste da sei sono diventate sette, che il tempo per Pacciani è stato utilizzato correttamente per il confronto con i cittadini e per la sua formazione come risulta dalle continue prese di posizione su qualsiasi tema in discussione.

Tutto ciò nel mentre il centrosinistra non ha ancora definito l’arco delle alleanze e ha visto nascere una lista con relativa candidata di 5 Stelle. Il centrodestra è riuscito a fare l’incredibile in competizione con il gruppo del ricciarello magico (Castagnini) che ha occupato le istituzioni a fini elettorali, la nomina ad assessore del Chiti sta lì a testimoniarlo.

Un centrodestra che si porta al proprio interno, diversi mal di pancia. Montomoli che per responsabilità di altri sarà, con molta probabilità, costretto a gareggiare da solo. I partiti sono entrati in uno stato di fibrillazione. Se si dovesse fare un ragionamento tutto politico basterebbe solo sottolineare che questo è il frutto di cinque anni della gestione De Mossi, della subordinazione del centrodestra al gruppo del ricciarello magico, al trasversalismo che ha visto parti del Pd così come alcuni del Terzo Polo (Scaramelli, Chiti) “dialogare” con settori che hanno fatto parte organica dell’attuale amministrazione (il gruppo del Castagnini). In più – conclude Pierluigi Piccini – con i silenzi della Ferretti (Ceccuzzi) le elezioni del 2018 diventano trasparenti.”

 

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